Gli step più importanti per il processo di Energy Management

Quando si parla di gestione dell’energia, nello scenario attuale, si pensa subito all’ottimizzazione dei consumi per contenere i costi: in realtà l’Energy Management è un processo più complesso, che comprende diverse attività.

Tra queste vi sono: la gestione efficiente di impianti, strutture e sistemi e che deve essere effettuato da specialisti in grado di indicare la direzione corretta per ottenere i migliori risultati e utilizzando gli strumenti giusti, che oggi sono sempre più “smart” grazie all’uso di soluzioni IoT o digitali.

L’Energy Management, inoltre, risponde a una crescente esigenza di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera richieste dall’Europa (con il Green New Deal e il Next Generation EU).

Il processo prevede diversi step. Può essere utile, al riguardo, rifarsi alla normativa UNI CEI EN ISO 5001 "Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso", che specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia.

Il principio di funzionamento di tale normativa, come di tutte le altre norme ISO sui sistemi di gestione, è il ciclo composto da 4 step principali: Plan-Do-Check-Act (PDCA).

1. Plan: la diagnosi energetica

La prima azione da svolgere sarà necessariamente legata al monitoraggio e rilevamento dei dati di consumo e delle prestazioni dei vari impianti/macchinari, per conoscere la situazione di partenza. Questo consente di scoprire quali sono le eventuali criticità, come i picchi dei consumi, gli sprechi e le problematiche più importanti. 

La diagnosi potrebbe indicare la necessità di investire in nuovi macchinari/tecnologie ma potrebbe anche semplicemente portare a un miglioramento dell'utilizzo degli impianti esistenti o ad un diverso approccio, maggiormente consapevole, ai consumi.


2. Do: attuare i piani d'azione per la gestione efficiente dell'energia

Grazie all'analisi dei dati di consumo e delle prestazioni, sarà possibile stabilire quali sono le opportunità di risparmio e individuare le priorità di intervento. Verranno quindi stabiliti degli obiettivi e pianificata la strategia per raggiungerli. Questo può comprendere interventi di efficientamento energetico oppure, ma non necessariamente, la sostituzione degli impianti o delle apparecchiature elettriche. 

3. Check: controllare i risultati per ogni azione

Il controllo è un passaggio fondamentale e irrinunciabile, senza il quale i due step precedenti non avrebbe la stessa efficacia: consente infatti di verificare se la strategia adottata è quella giusta, se i risultati previsti sono stati effettivamente raggiunti e, nel caso così non fosse, di verificare gli scostamenti e intervenire con correzioni o modifiche della strategia stessa. 

4. Act: continuare a migliorare la prestazione energetica

La gestione dell'energia non è un percorso lineare con un inizio e una fine: ogni passaggio si ripete nel tempo e ogni ciclo comporta un miglioramento dei risultati rispetto al ciclo precedente. Per questa ragione, a conclusione do ogni serie, è necessario eseguire un controllo dei parametri di efficienza. 

I benefici di un Energy Management ben fatto

Il contenimento dei consumo e l'eliminazione degli sprechi sono i primi vantaggi tangibili risultati dall'adozione di un buon Energy Management. Ma i benefici non sono solo di tipo economico: il monitoraggio continuo consente di ottimizzare anche i tempo, la diminuzione delle emissioni di CO2 riduce l'impatto sull'ambiente e tutta l'immagine aziendale ne risulta migliorata in termini di sostenibilità.

In generale, l'adozione di una politica di energy management - e l'installazione in un energy management system - porta con sé nuove opportunità che superano gli aspetti esclusivamente energetici e riguardano anche aspetti organizzativi e di produttività in senso lato. 

 

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