5 cose da sapere sull'efficientamento energetico degli edifici

Sempre più spesso emerge la necessità di adottare approcci più consapevoli e sostenibili al consumo di energia, sia in ambito privato che commerciale. 

Un obiettivo di grande importanza non solo per limitare eventuali sprechi legati all’utilizzo di risorse o per abbassare, di conseguenza, i costi in bolletta, ma anche per ridurre drasticamente la propria impronta ambientale o quella della propria attività o degli spazi che si utilizzano quotidianamente.

Tra le strategie più efficaci e diffuse per farlo, sicuramente tra le più determinanti vi sono quelle che puntano sullefficientamento energetico di interi edifici, il cui scopo primario è di ottimizzare il fabbisogno e l’utilizzo di risorse necessarie per l’operatività e la vivibilità di aziende, edifici pubblici o privati.

 

Efficientamento energetico: da dove iniziare  

Ma quali sono gli strumenti e le pratiche da seguire affinché un processo di efficientamento energetico sia davvero efficace e funzionale? Da dove si può iniziare un percorso di questo tipo, sicuramente complesso se applicato ad interi edifici?

Vediamo insieme 5 elementi importanti e imprescindibili per pianificare una strategia di efficientamento energetico vincente.

 

1) L’analisi dello status quo: il fondamentale primo step

Tanto per cominciare, un percorso verso l’efficientamento energetico prevede l’adozione di un insieme di best practice e iniziative “correttive” o “migliorative”: non può sicuramente esserci piano d’azione di questo tipo, quindi, che non preveda l’analisi dettagliata delle abitudini di consumo energetico di uno specifico edificio.

Senza conoscere quanta energia si consuma, per quali scopi, in che modo, con quali costi e come queste abitudini cambiano nel corso dell’anno è impossibile andare a pianificare una strategia attendibile e funzionale, ma anche misurare eventuali progressi e stabilire obiettivi da raggiungere. Ovviamente, questo ha anche a che fare con la necessità di verificare possibili malfunzionamenti e cattive abitudini in essere legate ad una gestione delle risorse e degli impianti non virtuosa, che genera più emissioni e maggiori costi. Partire da qui, quindi, è il necessario primo passo per benefici a breve, medio e lungo termine legati a un più virtuoso consumo di energia.

2) L’importanza di stabilire obiettivi realistici

Strettamente legata al primo punto, c’è chiaramente la fase più strategica di un piano di efficientamento energetico. 

Partendo proprio dall’analisi della situazione reale - e degli eventuali problemi che risulta urgente risolvere - è possibile tracciare la rotta verso un utilizzo più consapevole ed efficiente degli impianti, dei sistemi e delle risorse energetiche a disposizione. 

Questa fase è utile anche per capire le tempistiche e i fondi che si è disposti a investire per attivare questo processo: uno step determinante per non attivarsi senza avere goal ben precisi. Una volta definiti i risultati da raggiungere e i tempi entro cui bisogna rispettare i propri obiettivi, sarà sicuramente più facile individuare in che modo e in che direzione muoversi. 

3) La necessità di utilizzare correttamente impianti e apparecchiature 

Un altro elemento da non sottovalutare - a cui abbiamo già accennato in precedenza - è sicuramente legato alle modalità di utilizzo di determinati impianti, apparecchiature e sistemi essenziali per la vivibilità e la funzionalità degli edifici.

Parliamo di impianti elettrici o termici, di eventuali caldaie e sistemi di riscaldamento o raffreddamento, i cui eventuali malfunzionamenti o la cui cattiva gestione possono non solo non garantire un adeguato comfort alle persone che occupano gli spazi all’interno degli edifici, ma anche portare a guasti e costi di manutenzione alti e ripetuti nel tempo (oltre che spiacevoli sorprese in bolletta). Assicurarsi che tutti gli impianti funzionino a dovere è imprescindibile per intraprendere la rotta verso un utilizzo delle risorse energetiche più mirato e consapevole.

E se questo diventa un task difficile da assolvere in autonomia, fortunatamente la tecnologia ci viene in aiuto.

4) Avvalersi di tool intelligenti per una migliore gestione energetica degli edifici

Sicuramente implementare strumentazioni e tecnologie che permettono di monitorare consumi e funzionalità di interi edifici in modo intelligente è un grosso aiuto per efficientare i consumi energetici degli edifici. 

Parliamo di EMS e BMS, tool strutturati con diversi componenti hardware e software che nascono proprio per monitorare, analizzare e ottimizzare non solo i consumi di energia, ma nel caso di BMS anche  il funzionamento di impianti, apparecchiature e tecnologie di un intero edificio. Questi strumenti sono strategici per ridurre grazie ad analisi predittive, raccolte dati e un monitoraggio costante le emissioni, oltre che aumentare i risparmi e garantire di conseguenza una maggiore sicurezza e manutenzione degli impianti, il tutto automatizzando i processi e permettendo di consumare solo quanto necessario.

5) Monitorare, migliorare, diventare ancora più green

Quello che punta a ottimizzare ed efficientare sempre di più i propri consumi energetici per un risparmio energetico è un processo continuo, con potenziali e sempre diversi accorgimenti che è possibile implementare per migliorare ulteriormente la propria impronta ambientale e la sostenibilità di interi edifici.

Va da sé che monitorando i propri progressi è più facile capire dove è possibile investire per ottenere risultati ancora più positivi, magari avviando non solo iniziative che puntano a un consumo più consapevole di energia, ma anche a uno shift verso approvvigionamenti più green e basati sulle rinnovabili. 

Dall’installazione di pannelli solari fotovoltaici alla possibilità di autoprodurre energia pulita, sono numerose le possibilità che attualmente abbiamo in mano per rendere gli edifici non solo più efficienti, ma anche più sostenibili a 360° e persino autosufficienti. 

 

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