Come monitorare il dispendio energetico in azienda

Nel costruire il proprio percorso verso una maggiore sostenibilità, per la quasi totalità delle aziende un primo step cruciale è quello di tracciare, monitorare e ottimizzare il proprio dispendio energetico. Una metrica necessaria, prioritaria, per valutare quali sono gli interventi più adatti a tagliare su sprechi, emissioni inquinanti e costi operativi legati a un non virtuoso utilizzo delle risorse energetiche.

Anche - e soprattutto - da qui si deve partire per impostare strategie e obiettivi aziendali che tengano conto della chiamata per qualsiasi azienda, a prescindere dalla sua dimensione e dal settore di appartenenza, a dare forma a un futuro più consapevole, sostenibile ed efficiente, non solo per se stessa ma per la società in cui opera.

Ma da dove iniziare e con quali strumenti si può monitorare il consumo energetico aziendale? Proviamo a fare chiarezza.

 

Dispendio energetico: metodi e strumenti da cui iniziare

 

  1. Monitoraggio e Analisi Dati

    Sicuramente, un primo metodo per controllare il dispendio energetico delle aziende in modo accurato, è quello di installare sistemi di monitoraggio energetico avanzati, come ad esempio contatori smart e di ultima generazione: dispositivi capaci di registrare il consumo energetico in tempo reale, fornendo dati dettagliati sulle prestazioni degli impianti. 

    Questi sono strumenti utili e compatibili con l’installazione di tool di efficientamento energetico come EMS e BMS, di cui parleremo a breve. Grazie alla raccolta di dati in tempo reale, è possibile realizzare dettagliate analisi per identificare pattern, sprechi e inefficienze da correggere. 

  2. Adozione di tool intelligenti

    Sebbene una revisione “umana” sia sempre consigliabile, è possibile delegare queste complesse operazioni a software e tool intelligenti, capaci di offrire risultati accurati e affidabili in una minima frazione di tempo. 

    Ad esempio, grazie a EMS - Energy Management System - o i BMS - Building Management System - un insieme di hardware e software, è possibile di raccogliere, analizzare e gestire dati in tempo reale relativi al consumo energetico di un determinato impianto, sistema o apparecchiatura, suggerendo interventi migliorativi e decisivi. Ne abbiamo parlato qui. A questi si può aggiungere il supporto dell'IoT, l'Internet of Things, che grazie a un network di dispositivi interconnessi tra loro, può contribuire a fornire dati utili per l'ottimizzazione energetica operata da EMS e BMS, con cui si integra infatti perfettamente.

    Questo lavoro può essere utile anche all’identificazione di impianti obsoleti o inefficienti, che consumano di più performando di meno: sostituirli con modelli più efficienti può essere un passo decisivo per ridurre i consumi.

  3. Monitoraggio dei Processi Produttivi

    Non solo per ciò che riguarda l’energia consumata “passivamente”: è utile considerare anche che tipo di dispendio comportano i processi produttivi necessari per l’operatività aziendale. 

    Questo include l'identificazione e monitoraggio dei tempi di inattività di macchinari e strumenti da lavoro, sovralimentazione o sovraccarico degli impianti negli orari di ufficio o inefficienze nei trasporti e nella logistica.

Non solo dispendio energetico: la strada per la sostenibilità aziendale

 

Sicuramente essenziale per dare il via a qualsiasi cambiamento in ottica più green e sostenibile, è bene ricordare che il monitoraggio e il calcolo del dispendio energetico in sé rischiano di diventare fini a se stessi senza una strategia credibile e ben strutturata.

Esistono strategie e criteri condivisi internazionalmente (definite strategie ESG) che motivano le aziende ad adottare un approccio davvero virtuoso e volto al cambiamento, così da generare un impatto positivo in ambito ambientale, sociale e di governance aziendale. Se vuoi approfondire il tema, puoi leggere l’articolo qui.

 

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