Efficienza energetica nelle strutture ospedaliere: sostenibilità e innovazione
Negli ospedali, l’energia non rappresenta solo un costo ma è un abilitatore clinico, ogni scelta di gestione impiantistica influenza sicurezza, continuità operativa e benessere di pazienti e operatori. La qualità dell’aria interna, la stabilità termoigrometrica (analisi diagnostica che consente di individuare le possibili irregolarità termiche dell’involucro edilizio) e la riduzione del rischio infettivo impongono standard più stringenti rispetto ad altri settori.
In questo contesto, parlare di efficienza energetica negli ospedali significa ottimizzare senza compromessi: nessuna riduzione dei consumi può avvenire a scapito del comfort o della qualità dell’aria. È perciò importante adottare un approccio innovativo capace di leggere il comportamento dell’edificio in tempo reale, prevederne i fabbisogni e orchestrare in modo coerente HVAC, UTA, sistemi di generazione termica, recuperi di calore, illuminazione e dispositivi elettromedicali.
Numeri della sfida energetica negli ospedali
Secondo dati aggiornati al 2025, i consumi energetici medi di un ospedale italiano si attestano tra 350 e 450 kWh/m2, con picchi legati a reparti ad alta intensità tecnologica come sale operatorie, laboratori e reparti di terapia intensiva. La ripartizione dei consumi vede:
- Climatizzazione e ventilazione controllata (HVAC): 40-45%
- Illuminazione: 20%
- Sistemi medicali e sterilizzazioni: 20%
- Altri impianti e servizi: 10-15%
Le spese energetiche possono arrivare a rappresentare fino al 4-5% del budget operativo complessivo di una struttura ospedaliera, un peso significativo soprattutto in un contesto di aumento esponenziale dei costi energetici.
Nel panorama odierno le normative europee e nazionali, come la Direttiva CSRD, la ISO 50001 per il sistema di gestione dell’energia e le linee guida delle strutture sanitarie sostenibili, spingono le organizzazioni sanitarie a sviluppare strategie energetiche più efficaci ed integrate.
Strategie di ottimizzazione energetica
La svolta arriva con una diagnosi energetica continua, supportata da misure affidabili. Si parte dalla misurazione: oltre a ciò che già registra il BMS, è utile rilevare temperatura, umidità e CO₂ per capire quante persone ci sono negli ambienti, leggere i consumi dei principali impianti di aria e climatizzazione, monitorare l’acqua calda e, quando serve, dedicare contatori alle apparecchiature più energivore.
Si passa poi alla segmentazione: i dati vengono ordinati per uso (clima, acqua calda, luci, attività), per aree con comportamenti simili e per momenti della giornata o della stagione, così emergono subito le ore più critiche nelle zone comuni mentre i reparti di degenza restano più stabili.
Arriva quindi l’attribuzione: mettendo in relazione CO₂ e ventilazione e confrontando condizioni ambientali e consumi, si riconoscono ricambi d’aria troppo alti, setpoint non aggiornati rispetto al reale bisogno o impianti che lavorano uno contro l’altro. Tutto converge in KPI semplici e leggibili, come il tempo in cui comfort e qualità dell’aria restano nei valori attesi, l’intensità energetica per metro quadro o per posto letto, l’andamento orario dei carichi, la stabilità durante la giornata e la rapidità con cui si chiudono gli interventi segnalati. Con questi indicatori, la direzione può dare priorità alle azioni giuste, programmare investimenti mirati dove fanno davvero la differenza e soprattutto misurare il valore creato nel tempo.
Vantaggi per la struttura ospedaliera: risparmio e sostenibilità
Investire nell’efficienza energetica in ospedale porta benefici concreti su più fronti:
- Riduzione dei costi operativi grazie a minori sprechi e a un uso più mirato di HVAC e ventilazione
- Miglioramento del comfort per pazienti e operatori, con ambienti più stabili e qualità dell’aria più coerente con l’affollamento reale
- Continuità del servizio più solida, perché la manutenzione proattiva e la diagnostica (FDD) aiutano a prevenire disfunzioni che impattano l’operatività clinica.
A livello strategico, l’ospedale ottiene dati affidabili e KPI leggibili per prendere decisioni rapide, misurare i risultati e pianificare investimenti dove contano di più. Sul piano ambientale, l’ottimizzazione dei setpoint e la ventilazione su domanda contribuiscono a ridurre le emissioni e a sostenere gli obiettivi ESG.
Efficienza energetica come leva strategica
L’efficienza energetica negli ospedali richiede disciplina, strumentazione e alleanza tra team clinici, facility e direzione. Questa sfida rappresenta una leva strategica per le strutture ospedaliere: consente di migliorare l’immagine della struttura, attrarre talenti e rafforzare la fiducia dei pazienti riducendo contemporaneamente l’impatto ambientale.
Le tecnologie più evolute, compresa l’intelligenza artificiale, aiutano a prevedere i bisogni, a regolare meglio gli impianti e a usare l’energia solo dove serve e quando serve. Ma è la governance che trasforma i progetti in miglioramenti stabili. In questo modo l’ospedale diventa più resiliente e sostenibile, con ambienti più confortevoli, aria migliore e meno sprechi, liberando risorse per ciò che conta davvero: la salute delle persone.
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