In un presente regolato da dati e intelligenza artificiale, non basta più controllare gli impianti, è necessario imparare a gestirli, prevederli e ottimizzarli. Per questo motivo si è sviluppato inizialmente il BMS (Building Management System), nato con una chiara missione ossia, monitorare e coordinare i sistemi tecnici di un edificio attraverso logiche di automazione centralizzata. È un sistema che è in grado di eseguire ordini e garantire che ogni impianto funzioni secondo quanto precedentemente impostato.
La nuova generazione di BMS è rappresentata dal BEMS (Building Energy Management System), un sistema di gestione intelligente in grado di interpretare dati, analizzare comportamenti energetici e prendere decisioni basate su modelli predittivi e KPI reali. In un contesto dominato dalla transizione digitale e ambientale, il BEMS diventa la piattaforma che integra sensori IoT, connette sistemi diversi e applica algoritmi di ottimizzazione per ridurre sprechi e migliorare comfort.
Il BMS consiste in una piattaforma integrata che permette di monitorare, controllare e ottimizzare in modo centralizzato tutti i principali impianti tecnologici di un edificio. Rimane una tecnologia fondamentale per qualsiasi smart building, ma la sua funzione principale è il controllo operativo.
La logica del BMS è deterministica: lavora su regole predefinite e non apprende in maniera automatica dai dati. Offre affidabilità, monitoraggio centralizzato, storici e allarmi, ma non fornisce una visione energetica completa. Questa logica mostra gli evidenti limiti del BMS ossia l’incapacità di gestire in maniera intelligente l’energia, ma solo la capacità di controllare i dispositivi. È una differenza sostanziale che oggi ha un impatto diretto su come le aziende misurano e certificano la loro efficienza.
Il BEMS nasce proprio per colmare questo vuoto. È una piattaforma data-driven che raccoglie e analizza i dati provenienti dal BMS, dai contatori energetici, dai sistemi IoT e persino da fonti esterne come il meteo o i prezzi dell’energia. Il suo obiettivo è ottimizzare i consumi e prevedere i comportamenti futuri, integrando intelligenza artificiale (AI) e machine learning.
Mentre il BMS si limita a garantire il funzionamento corretto degli impianti, il BEMS si concentra sull’efficienza complessiva del sistema edificio. È in grado di calcolare KPI energetici, rilevare anomalie, valutare performance in tempo reale e proporre strategie di ottimizzazione. Inoltre, un BEMS moderno include funzioni di monitoraggio ESG, reportistica per certificazioni e integrazione con sistemi cloud di gestione aziendale. È quindi in grado di trasformare i dati in decisioni e le decisioni in risparmi misurabili.
Le differenze tra BMS e BEMS non sono solo tecniche, ma sono prevalentemente strategiche.
Attualmente le normative europee spingono verso sistemi in grado di misurare e migliorare la performance energetica, non solo di gestirla. Il BEMS risponde pienamente a queste richieste, rendendo possibile una gestione proattiva, conforme e sostenibile dell’edificio.
La migrazione dal BMS al BEMS non è una sostituzione, ma una evoluzione naturale.
Il BEMS si costruisce sopra il BMS, valorizzandone i dati e integrandoli con quelli di altre fonti. In molti progetti moderni, il BMS resta l’infrastruttura operativa, mentre il BEMS diventa il cervello analitico e decisionale. È lui che, grazie a machine learning, modelli predittivi di comfort, algoritmi di ottimizzazione e interfacce cloud, trasforma l’edificio in un organismo intelligente capace di auto-regolarsi.
In un mondo in cui il costo dell’energia, la neutralità climatica e la compliance normativa determinano la competitività delle imprese, il BEMS di Evogy rappresenta la chiave per coniugare efficienza, comfort e sostenibilità.